La notizia del giorno è l’ufficializzazione dell’acquisto del marchio Lurisia da parte della multinazionale americana Coca Cola. Il valore dell’operazione è di circa 88 milioni di euro e prevede la cessione del 100% delle quote del marchio piemontese da parte dei vecchi soci. Passano la mano i 3 soci storici: Eataly, la famiglia Invernizzi e il fondo di private equity IDeA Taste of Italy. L’operazione ha già suscitato però alcune polemiche, come quella da parte di Slow Food che ha comunicato l’intenzione di cessare ogni tipo di partnership.
Lurisia, il marchio da 81 milioni di bottiglie
Il brand Lurisia è un azienda florida, che produce 81 milioni di bottiglie da acqua e bibite con un giro di affari di 21 milioni di euro. Le bevande italiane sono presenti in 42 mercati stranieri e sono da sempre associate ad un prodotto artigianale, simbolo del made in Italy. Piero Bagnasco, amministratore delegato di Acque Minerali Lurisia, si dice molto soddisfatto che il più grande gruppo mondiale di beverage, abbia voluto concludere questa operazione. E’ il segno riconosciuto dell’eccellenza e dell’artigianalità dei prodotti Lurisia.
Il marchio cuneese era balzato alle cronache nel 2004 quando Oscar Farinetti aveva introdotto le bottigliette in vetro nei propri store Eataly. Da questo momento il rilancio era passato per la produzione di bibite con ingredienti di nicchia come il chinotto di Savona e la gazzosa con i limoni di Amalfi. L’operazione condotta da Coca Cola rientra a pieno nell’operazione di rebranding degli utlimi anni della casa di Atlanta. Coca Cola infatti si sta sempre più concentrando nell’acquisizione di marchi locali, di nicchia con un profilo artigianale. Per questi motivi, Lurisia era l’acquisizione perfetta.