La ristorazione cosiddetta a tema, apparentemente relegata a gestioni familiari, di impronta classica e spesso un po’ stanche, dà segni di vitalità prorompente in materia di format legati alla proposta di carne. Seppure n Italia le steak house di impronta americana non abbiano mai realmente sfondato, nonostante la domanda del mercato, il successo di Roadhouse , che in poco più di due mesi ha aperto dieci nuovi locali, dimostra che l’innovazione paga. La catena, di proprietà Chef Express (gruppo Cremonini) ha inaugurato il 14 settembre il nuovo locale di Alessandria, il numero 123 sul territorio. Dopo le recenti aperture di Lodi, Sarzana (Sp), Saronno (Va), Treviglio (Bg), e Roma (il dodicesimo locale nella Capitale), nei prossimi giorni apriranno anche i nuovi ristoranti a Montecchio Maggiore (Vi), Baranzate (Mi), Ferrara e Pomezia (Roma). I nuovi ristoranti, con una media di 150 posti a sedere e con quasi 300 dipendenti, sono aperti tutti i giorni a pranzo e cena con un prezzo medio a persona compreso tra i 18 e 20 euro. Con le nuove aperture, i ristoranti Roadhouse diffusi in Italia saliranno a quota 127, distribuiti in 11 regioni italiane. Il centro-nord vede una copertura importante, mentre al sud l’unica regione dove il marchio di steak house è presente è la Sicilia. Nel 2017 Roadhouse, con 2.800 dipendenti, ha realizzato un fatturato di oltre 150 milioni di euro. Tra le novità dell’ultimo anno c’è stata l’apertura a Milano Citylife con il format Roadhouse Meatery concepito in chiave urban e ricercata con carni sottoposte a trattamenti particolari di frollatura e stagionatura, in linea con le nuove tendenze del mercato.