Sulle colline di Parma, a Ozzano Taro (PR), Andrea Ferrari e Paolo Pizzarotti hanno deciso di vivere la loro avventura di produttori e di uomini, sintetizzata nel nome di Monte delle Vigne. I terreni profondi, marnosi, ricchi di calcare e argilla scendono fino alla riva destra del fiume Taro, consentendo alle viti di trasmettere ai grappoli quell’intensità che si assapora in bottiglie come Nabucco, rivoluzionario rosso di grande struttura, fine ed elegante, che fonde i sentori della frutta rossa della Barbera con i tannini fitti del Merlot e che ha esordito nel 1992, divenendo il simbolo di una nuova corrente che apre le porte a un nuovo concetto enologico legato ai vitigni autoctoni esaltati dal terroir e da una grande cura in vigneto. La qualità e il rispetto per l’ambiente si sono rivelate col tempo il cuore della filosofia di una cantina costantemente in viaggio verso la sostenibilità. L’obiettivo di produrre grandi vini partendo prevalentemente da vitigni autoctoni si è quindi allargato, trasformandosi in una missione che mira a un’agricoltura di precisione e a una grande cura di vigneto, tesa a ridurre le rese per ottenere maggiore qualità sul grappolo. Allevando con cura, rigore e massimo rispetto per l’ecosistema, le varietà di malvasia, sauvignon, barbera, croatina, lambrusco, chardonnay, merlot e cabernet franc, si giunge a una vendemmia dove a trionfare sono uve pregiate, schiette e concentrate in ogni sfumatura organolettica. In un processo che concepisce l’agricoltura come la tutela di un patrimonio che è parte della cultura e dell’identità dell’azienda stessa ma anche come la possibilità di ottenere prodotti di alta qualità con materiali naturali, Monte delle Vigne produce “Nabucco”, “Callas”, “Sogni”, “Argille”, “Poem”, “I Calanchi” e “I Salici”, tutte bottiglie che sono caratterizzate da una forte personalità e da una grande unicità, figlie di un imprescindibile legame con un terroir peculiare e ineguagliabile.