Via Inarca 16
22030 Proserpio (Co)
031 620424
www.inarcaweb.com
Possiamo ben dire che il concetto di onestà (sempre meno di moda nel nostro paese) sia degnamente rappresentato in questo locale di collina, sopra Erba, tra Como e Lecco. Qui vige la cultura della “filiera corta”, almeno per quanto riguarda ortaggi, verdure, salumi e carni di maiale: anche il granturco, macinato a mano, per la polenta arriva dai campi circostanti. È una rarità che nella Brianza industrializzata, tutta capannoni e fabbrichette, si possa trovare un luogo simile, che fa della qualità della materia prima il proprio credo. Il merito è di Pier Colombo, cinquantaquattrenne, che da oltre trent’anni “insegna” ai clienti la cultura del chilometro zero, tardivamente scoperta e decantata da critici improvvisati quanto modaioli. Qui la filiera corta e tracciabile è un dato di fatto consolidato ed il successo che il luogo riscuote ne è la conferma. Ai fornelli c’è Manuel, un genio della cucina, esperienze e stage presso grandi stellati (dagli Alajmo ai Cerea) che gli hanno dato l’impronta. I “fondamentali”, in effetti, ci sono tutti: lo si nota dai piatti proposti, come la testina di vitello con cipolla rossa (8 euro), il fagottino di sfoglia ripieno di ostriche con salsa di formaggio di malga (non storcano il naso i puristi: l’accostamento è validissimo), le pappardelle fresche con ragù di cinghiale, i ravioli ripieni di ragù con salsa al pecorino, la spalla di agnello brianzolo ripiena di cime di rapa, il guanciale di vitello su letto di patate di Albese, la pancetta fresca di maiale fritta con puntarelle e acciughe, i formaggi di propria produzione, il bigné di parmigiano, il crottino stagionato del lago di Como. Notevole la ricerca sui vini (oltre 450 etichette), ricaricate a prezzi più che equi. Il conto finale non supera i 40 euro a testa per un pasto completo alla carta, ma c’è un menù degustazione di 6 portate (compresi i salumi eccellenti dell’azienda agricola Inarca e il dolce a sorpresa) per 35 euro! (APS)